PACE
ETERNA
Parte 6: INIMMAGINABILE
di FABIO VOLINO
Agli sloreni spezzeremo le reni
Drakan Djorjevic durante un discorso al popolo
Signore e signori, è un grande onore per me potervi presentare Victor Von Doom, il Dr. Destino. Figlio di un medico e di una zingara dedita alle arti magiche catturata da Mefisto (il connubio tra scienza e magia è un caposaldo della sua vita), ha visto la sua vita cambiare il giorno in cui un suo sensazionale esperimento andò male, sfregiandogli il volto. Da allora ha vagato in lungo e in largo per il mondo, affinando le sue arti mistiche e tecnologiche e divenendo infine sovrano di una piccola nazione balcanica chiamata Latveria. Ma divenendo anche una spina nel fianco per molti supereroi: sono ormai entrate nella storia le sue battaglie contro i Fantastici Quattro ed il loro leader Mr. Fantastic, l' ultima delle quali ha avuto un esito finale veramente imprevedibile*.
* V. Fantastici Quattro 25, leggerlo è poco più che obbligatorio
Ma col tempo Von Doom non ha mancato di fare visita ad altri superesseri come l' Uomo Ragno, gli X-Men, Devil... e i Vendicatori. Potrei spendere pagine su pagine per narrarvi degli scontri tra il Dr. Destino e gli Eroi più Potenti della Terra. Ma ciò che conta ora è il presente: ai Vendicatori è stata affidata la gestione della Slorenia, una nazione balcanica molto vicina a Latveria. Von Doom vede tutto questo come un affronto alla sua persona (è un tipo leggermente egomaniaco, altro caposaldo della sua vita) e non è certo il primo che gli è stato fatto dall' Ordine dei Vendicatori. Dunque è giunto il momento che lui insegni loro cosa vuol dire anche solo pensare di mettersi contro di lui, è venuto il tempo che Von Doom stesso sancisca il suo Ordine. E quale modo migliore di affermarlo se non... su un territorio familiare ai Vendicatori?
Spazio, sistema Beta 3. Qualche tempo fa.
Un essere contempla estasiato il passaggio di una cometa ancora senza nome.
È un evento che si ripete ogni 2458 anni e quest' essere non è mai mancato a
quest' appuntamento.
Da lontano qualcuno lo osserva, l' essere plagiatore, con al suo fianco coloro
che ha asservito al suo volere. "Questa volta sarà più difficile"
pensa "Ma non dovrei comunque faticare troppo". Perciò si
avvicina:"Tath Ki" chiama.
Costui si volta, inizialmente irritato per essere stato disturbato, poi
sorpreso di fronte all' aspetto del suo interlocutore. "Chi sei?"
domanda, poi vedendo dei suoi simili aggiunge:"Che cosa volete?".
"Sono colui che può aprirti nuove prospettive" dichiara l' essere
plagiatore "E vogliamo che tu le condivida con noi".
Colui che contempla scuote decisamente la testa in segno di diniego:"No,
ho abbandonato atteggiamenti di questo genere. Mi ci è voluto così tanto tempo
per ricreare un nuovo corpo che non ho più voglia di immischiarmi in simili
faccende".
Il bravo giardiniere si fa avanti:"Accetta la sua offerta, non sai cosa ti
perdi altrimenti. Guarda cosa è riuscito a fare con me".
"Ribadisco il mio no".
In quel momento l' essere contemplatore avverte una presenza invadere la sua
mente, una presenza maligna e cancerogena. La presenza dell' essere plagiatore.
La combatte strenuamente, ma per lui è una battaglia persa sin dal principio. E
così poco dopo cede.
"Ci ho ripensato" dice allora "Ed in effetti la vostra offerta
mi tenta".
Nessuno dei suoi simili si pone dei dubbi sul suo improvviso cambio di
opinione. L' essere plagiatore invece è soddisfatto:"A questo punto ne
manca solo uno".
New Jersey. Ora.
Fino a questo giorno la vita di Susan Feaver è stata simile a molte altre,
senza nessuno scossone particolare. Attualmente lavora come cameriera in un bar
della città e a volte fa i doppi turni per riuscire a mettere qualcosa da parte
alla fine del mese. Ogni giorno è praticamente uguale all' altro: si sveglia
alle sei e trenta, provvede alla sua igiene personale, fa una abbondante
colazione, chiama sua madre (o come più spesso capita è sua madre a chiamare
lei), prende l' autobus ed alle otto precise inizia il suo turno. Fino a questo
giorno la vita di Susan Feaver non ha ricevuto alcuno scossone particolare.
Fino a questo giorno.
"Sì, mamma, sto bene. Ma no! La rapina si è verificata dall' altra parte
della città. Tu ti pre...". Poi si blocca all' improvviso perchè dalla
finestra ha intravisto qualcosa, qualcosa che l' ha fatta impallidire.
"Scusa, mamma, ti devo lasciare. Ti richiamo più tardi".
E riattacca bruscamente, precipitandosi fuori. Quasi sviene per l' emozione
mentre anche i suoi vicini escono dalle loro case. Per tutta una vita Susan ha
atteso questo momento: Simon Williams sta atterrando nel suo giardino!
L' eroe le si avvicina:"Tu credi in me?".
Lemuria.
"Quando mi avete prospettato la possibilità che il nostro popolo non
sia più sterile" dice Kro "Quasi non riuscivo a crederci. Ma è
davvero possibile?".
"Stiamo parlando ovviamente di una teoria" risponde Phastos "Che
dovremo testare sul campo".
"È chiaro però che non era un qualcosa che avete concepito in questi ultimi
tempi".
"Hai ragione, non lo è" interviene Ikaris "Cercavamo un terreno
d' incontro già da molto tempo".
"Quanto stavamo rischiando di perdere per colpa del nostro orgoglio".
"L' importante è che non l' abbiamo perduto del tutto. Come tu non hai
perduto del tutto il tuo rapporto con Thena".
"Cosa? Ma allora tu sai...".
"Era difficile non accorgersene. So però che lei è ancora innamorata di te
e che potete riconciliarvi".
"Allora lo farò al più presto. Quella di Thena rappresenterebbe per me la
perdita più grande".
"Il composto è pronto" annuncia Phastos "Possiamo procedere
quando volete".
"Direi allora di iniziare subito" dice Kro.
Cimitero di Cypress Hill.
Thunderstrike vede calare la bara sulla cui targhetta è impresso il nome di
Jackie Lukus.
"Alquanto macabro quello che hai richiesto, amico" commenta Walter
Newell, tornato dopo un periodo di riposo in seguito ad un duro scontro con lo
Squalo Tigre "Riesumare una salma addirittura".
"Era per chiarirmi le idee" ribatte il costrutto celestiale "O
complicarmele ulteriormente. Allora, hai i risultati?".
"Sì, anche se non è strettamente il mio campo c'è voluto davvero poco
tempo".
"E...".
"E per quanto mi risulta, dalle analisi genetiche, anatomiche, dentarie e
via dicendo la donna che è in quella bara è inequivocabilmente Jackie
Lukus".
"Nessun margine di errore?".
"Nessuno".
Thunderstrike rimane pensieroso mentre vede gli spalatori intenti a ricoprire
di terra il tumulo: c'è un nuovo Bloodaxe in giro, dunque. Chi è? Ma
soprattutto... sarà in grado di fermarlo?
New Jersey.
Susan Feaver ancora non riesce a crederci: eccolo lì, Simon Williams, l'
idolo della sua vita, che osserva con curiosità il suo appartamento.
"Simon, siediti se vuoi" lo invita "Desideri qualcosa da bere?
Ah, dovevi venire proprio adesso che sto... ah no, oggi è il mio giorno libero,
che fortuna! Sai, mi hai salutato una volta, il ricordo più bello della mia
vita. E poi...".
"A quanto pare ho fatto la scelta più giusta" la interrompe Wonder
Man.
"Ma perchè non torni alla tua forma umana? Così...".
"Non posso".
"Oh, mi spiace, non lo sapevo".
"Immagino che tra le mille domande che ora ti frullano in testa, la più
impellente sia perchè sono venuto proprio da te".
A dire il vero, Susan non ci aveva finora pensato. Ma non vuole certo
contraddire il suo eroe. "Sì, proprio così".
"Chiamalo un impulso, un richiamo: qualcosa mi diceva che qui avrei
trovato ciò che sto cercando. Una persona che crede in me".
"Ed io credo tantissimo in te, Simon!" quasi grida Susan
"Aspetta, ti faccio vedere una cosa".
La ragazza si precipita in un' altra stanza, ritornando pochi secondi dopo con
in mano un tubo blu. Lo apre e dentro vi è un grande manifesto, che mostra all'
eroe.
"Ah, Arkon IV. Quella che molti considerano la mia migliore
interpretazione".
"Simon, tornerai a fare cinema allora?".
"No". Per la prima volta sul viso di Susan si dipinge l' ombra della
delusione. "Vedi" continua lui "A volte certi capitoli della
propria vita bisogna chiuderli, anche se la cosa può risultare dolorosa. Sono
fiero di essere stato un attore, ma sento che la mia vita deve andare avanti e
cambiare".
"E hai in mente come?" chiede la ragazza.
"Sì, un' idea ce l' avrei".
Ranch di Palos Verdes.
"Cosa stai facendo, Hank?" chiede She-Hulk irrompendo nella camera
privata dell' eroe.
"Non lo vedi?" ribatte lui "Sto facendo le valigie, me ne vado
da qui, torno a fare lo scienziato a tempo pieno".
"Ma non capisco il perchè, non ti trovi bene qui?".
"No, non mi trovo bene. E non si tratta di voi, anzi, siete ottimi
compagni di squadra: ma come gruppo siamo stati ghettizzati fin dal principio,
persino la branca principale dei Vendicatori ci ha mal tollerato. Siamo nati
come una burla da parte di Gyrich ed una volta che lui se n'è andato nessuno ci
ha più degnato della minima attenzione. Non è così che intendo passare il resto
dei miei giorni".
"Ma non è solo per questo, vero?" esclama Jennifer Walters con un
sorriso appena accennato "Sei rimasto sconvolto nel rivedere tua moglie ed
i segni sul suo volto, vuoi di nuovo starle accanto".
"Jan è una donna matura che sa badare a sé stessa".
"E tu? Sai badare a te stesso?".
Hank Pym chiude la valigia:"Certo".
"Allora chi guida ora la baracca, io?".
"Perchè no, Jen? Hai le... doti per sfondare".
"Brutto..." avanza lei con fare fintamente minaccioso "Però
prima di andartene devi salutare tutti gli altri".
"Andiamo".
Slorenia.
A volte certe brutte giornate te le senti nelle ossa: il sole può brillare
alto nel cielo, nessun problema si presenta alla tua vista... eppure sai che
qualcosa andrà male.
Yaphet Mausen sta provando questa sensazione sin da quando si è risvegliato.
Eppure la giornata di ieri era stata così magnifica: ha conosciuto una
bellissima donna, Milla il suo nome, e pur non parlando ancora sloreno è
riuscito a capire qualcosa di lei grazie ai gesti e a delle foto.
Milla ha 31 anni ed è l' ultima della sua famiglia: prima viveva in Slokovia,
dove tutti i suoi cari sono diventati vittime della follia di Drakan Djorjevic.
Stava per fuggire da quel paese, ben sapendo che andarsene era impossibile,
quando sono giunti i Vendicatori e le hanno offerto una nuova prospettiva che
ha afferrato con gioia. Ora da sola deve tirare avanti con l' unico lavoro che
conosca, coltivare i campi. Ma da ieri, sola non è più, Mausen è entrato nella
sua vita e spera di non uscirne più: le ricorda tanto la sua amata Yasmina, la
sua perduta moglie.
Dopo aver rilasciato un' intervista ad una competente giornalista, cosa che gli
aveva risollevato ancor di più l' animo, era tornato nella sua abitazione,
chiedendo a Visione se gli poteva approntare un piccolo vocabolario dei più
comuni termini sloreni. Il sintezoide aveva accontentato questa richiesta e
questa mattina di buon ora gli ha consegnato un ampio fascio di fogli.
Mausen non ha riferito a Visione dei suoi brutti presentimenti, ma ora se ne
pente: smette di studiare i vocaboli, tanto non riescono più ad entrargli in
testa, ed esce fuori a fare una passeggiata. Cammina a lungo, senza una meta
precisa, fino a quando decide di fermarsi. Lo scrittore guarda il cielo: è blu,
ma c'è una strana macchia all' orizzonte, una macchia che assume ben presto
consistenza. Ed è in quel momento che Yaphet Mausen capisce che il suo incubo,
e quello degli sloreni, è ben lungi dal concludersi.
Latveria.
Il Dr. Destino è ancora immerso in una profonda trance mistica: per
sconfiggere i Vendicatori basterebbe la tecnologia della sua armatura, ma per
umiliarli ha bisogno anche della magia. Si rammarica di non aver sottratto
loro, nel corso dello scontro in Molavia, uno dei loro microchip anti-controllo.
Ma non è un problema, è già riuscito una volta a superare quell' infimo
ostacolo, ce la farà di nuovo.
Ad un tratto compare qualcosa librato in aria: rune e strani simboli, simboli
magici, che poco dopo aderiscono all' armatura di Destino, quasi fossero una
seconda pelle. Victor Von Doom è più potente ed insidioso che mai ora: è l'
unione perfetta di scienza e magia. Avrà di fronte circa venti Vendicatori, ma
lui è un esercito di un uomo solo.
"Solo quest' ultima inezia" mormora "Prima della conquista del
mondo".
Si rialza, agita le sue mani attorniate da un' aura cremisi e... svanisce.
Abitazione di Elisabeth Mills.
La donna ha nuovamente accolto il suo ex marito, Henry Peter Gyrich, ancora
una volta turbato come non mai.
"Mi hanno tradito, Beth" si sfoga l' agente governativo "I
Vendicatori hanno distrutto tutto ciò che abbiamo costruito in questi ultimi
tempi".
"Bugie, finzioni, doppiogioco" ribatte sua moglie "È
praticamente la storia della tua vita, Henry".
"Ma mi stavo sforzando di cambiare! E credo di averglielo dimostrato in
più di una occasione".
"Dunque, se ho capito bene... Se ti avessero detto della Slorenia fin dal
principio, tu non avresti battuto ciglio?".
L' uomo non sa cosa rispondere. Infine dice:"Avrei cercato di capire le
loro motivazioni".
"E poi? Avresti steso tappeti rossi al loro passaggio? No, Henry, io credo
che il silenzio nei tuoi confronti da parte dei Vendicatori sia stato per loro
un sacrificio necessario. E doloroso. Che poi sia stata una scelta giusta o
sbagliata non spetta a me dirlo: ti invito solo a guardare i risultati e a
valutare con la tua testa. Da uomo prima ancora che da agente
governativo".
Prima che Gyrich possa rispondere, arriva l' autobus della scuola, da cui esce
David, suo figlio. Veramente incredibile: quando Dragoluna l' aveva risvegliato
dal coma, non aveva riportato alcun danno cerebrale. Ora sta frequentando dei
corsi speciali per recuperare gli anni perduti e Henry pensa che in momenti del
genere sarebbe per David molto utile e confortante avere accanto a sé la
propria famiglia.
"Papà" lo abbraccia il ragazzo "Che bello, sei venuto a
trovarmi! Resti a cena?".
"A cena? Beh, se tua madre non ha nulla in contrario resto volentieri. E,
sempre se Beth vuole, potrei venire a farti visita tutti i giorni".
Lo sguardo di David si volge speranzoso verso sua madre:"Può, mamma,
vero?".
Beth sorride ed afferra la mano destra del suo ex marito:"Tutte le volte
che vuole".
Slorenia.
Drakan Djorjevic atterra, un' aura ionica attorno a lui, e dirige il suo
sguardo verso Yaphet Mausen:"Che ci fai tu qui? Non mi sembri affatto uno
sloreno". Lo scrittore, paralizzato dal terrore, non riesce a rispondere.
"Se mi indichi dove sono, ti risparmierò la vita".
"Non ci sono" dice Mausen, non sapendo bene perchè abbia sparato questa
frase.
"Decisamente non sei bravo a mentire" replica Djorjevic.
"Sei quel tiranno slokoviano, vero? Quello che voleva sterminare tutti gli
sloreni".
"Mi riconosci anche in questa forma? Bravo. Quanto al massacro... sono
ancora in tempo per compierlo".
"Questo è da vedere!" urla un' altra persona giungendo a tutta
velocità e colpendo Djorjevic al volto. Il tiranno, però, si comporta come se
non avesse sentito nulla, mentre colui che ha sferrato il pugno, Trottola dei
Thunderbolts, si massaggia dolorante la mano.
"Dannazione" pensa Delroy Garrett Jr. "Il suo corpo... è come se
fosse incandescente".
L' eroe viene ben presto raggiunto dai suoi compagni di squadra e Visione, il
quale si avvicina a Mausen:"Le consiglio di tornare subito indietro".
Lo scrittore non si fa pregare.
"Guarda un po' chi c'è" dice Djorjevic "Uno di quelli che mi ha
sbattuto in cella: non per molto, eh?".
"Non siamo stati attenti" pensa Visione "Ci siamo beati del
successo non pensando alle conseguenze. E mentre ci occupavamo di altre inutili
armi da distruggere, costui ne ha trovata una micidiale e l' ha sfruttata. Se
mai riuscirò a dare vita alla mia visione dei Vendicatori...". "Cosa
vuoi?" chiede infine il sintezoide.
"La risposta è fin troppo ovvia, non ti pare?".
"Noi non ti permetteremo di..." inizia Scorpione d' Argento, prima
che una raffica ionica che impatta sul terreno a pochi centimetri da lei la
sbalzi a svariati metri di distanza, facendole perdere i sensi.
"Maria!" urla disperato Carbone, che poi si lancia all' attacco di
Djorjevic insieme a Trottola e Diamante Blu.
"No, aspettate! prova a fermarli Atlas "Quell' essere è
troppo...".
Ma è tutto vano: in pochi secondi il tiranno si sbarazza facilmente dei tre
Thunderbolts.
"Incredibile" pensa Visione "È ai livelli di Wonder Man, se non
oltre".
"Viz, lascia provare a me" dice Atlas "Quell' individuo ha
poteri simili ai miei, dovrei essere in grado di fronteggiarlo".
Erik Josten attiva i suoi poteri ionici e, ad una velocità impressionante,
colpisce al petto Djorjevic, che indietreggia di qualche metro. Atlas prova un'
altra sortita, ma il tiranno blocca il suo attacco e replica a sua volta con
una testata. Poi si libra in volo portando con sé Josten e tempestandolo di
pugni.
"Credevi di essere più forte di me, vero?" grida Djorjevic "Ti
sbagliavi".
Ma la sua furia viene temporaneamente bloccata da un raggio energetico che lo
colpisce alla schiena, emesso dal gioiello solare posto sulla fronte di
Visione. Djorjevic allora scaglia violentemente a terra Atlas, poi parte alla
volta del sintezoide, che ha già provveduto a rendere il suo corpo duro come il
diamante.
Palazzo dei Vendicatori.
"Ah, che tipo quel Baker!" commenta War Machine entrando in una sala
dove al momento vi è solo Tony Stark nell' armatura di Iron Man.
"Cosa intendi dire?" chiede l' ex industriale.
"Beh, avevamo appena concluso una sessione di allenamento, poi ci siamo
messi a discutere. Onestamente all' inizio credevo che in pochi minuti avremmo
esaurito tutti gli argomenti. Invece... ho quasi perso la nozione del tempo.
Devo ammetterlo, prima avevo più di un pregiudizio nei confronti dell' Uomo
Sabbia, ma mi sto fortemente ricredendo da quella missione in Slokovia".
"Un lavaggio del cervello non può cambiare la tua vera natura" dice
Iron Man "Ma esattamente di cosa avete discusso?".
"Ehm, delle qualità... artistiche di Carmen Elektra".
Tony scoppia a ridere:"Ecco a voi il marito fedele. Rae non gradirebbe
molto, aspetta che glielo dica".
"Non ci provare, sai" ribatte scherzosamente War Machine, che poi
assume un atteggiamento serio "Tony, devo dirti una cosa importante".
"Cosa è successo?".
"Ecco, vedi, io... sono il tuo figlio segreto nato dalla tua relazione con
la tua bambinaia quando avevi due anni!".
Ed i due amici scoppiano simultaneamente a ridere. "Ehi, non sono stato
così precoce" afferma Tony.
"Scherzi a parte, come ti senti oggi?".
Iron Man si batte una mano sul petto:"Benissimo. Mi conosci, io sono una
roccia".
"Curioso comunque che tu abbia problemi di cuore solo quando non sei coi
Vendicatori".
"Si vede che ho più burattinai a dirigere le mie avventure".
"Ci siamo quasi tutti oggi, vero?".
"Sì, c'è una riunione generale per discutere delle ultime vicissitudini e
preparare il terreno per...".
"Esattamente quello che volevo".
Un' altra voce, spettrale, che incute timore. Una voce inconfondibile. I due
eroi in armatura si voltano e davanti a loro si para la figura del... Dr.
Destino!
New Jersey.
"Sai" racconta Wonder Man "Prima di essere un attore, prima di essere un eroe, ero un industriale. E mi piaceva esserlo, molto. Ed ora come non mai mi piacerebbe tornare ad esserlo, per dare lavoro e speranza a tante persone. E sembra proprio che le condizioni siano più propizie che mai". Propizie sin da quando le Williams Innovations sono state strappate al controllo del Conte Nefaria*. Ma c'è ancora il problema dell' abuso di energia ionica, deve risolverlo al più presto.
* V. Iron Man 21
"Sì, è davvero la scelta migliore" replica Susan Feaver, convinta
dalle parole dell' eroe. Ha visto l' idolo della sua adolescenza sotto una
nuova luce oggi, che lo ha reso ai suoi occhi ancora più straordinario di
quanto già non lo fosse prima.
"Sono felice che tu approvi: è molto importante per me". Poi lo
sguardo di Simon cade sul DVD di uno dei suoi più celebri film, Arkon IV.
"Me lo faresti rivedere, in ricordo dei vecchi tempi?" chiede.
"Con piacere" sorride Susan.
"Contenuti speciali" legge l' eroe "Intervista con Simon
Williams; Come funzionano i poteri ionici. Questo voglio proprio vederlo".
La ragazza accende il televisore, ma si blocca di fronte al volto serio di una
giornalista della CNN che dice:"... sotto attacco. Ripeto, pare che la
Slorenia sia sotto attacco".
"Non cambiare" dice Wonder Man. Susan non ne aveva la minima
intenzione.
"Ma per saperne di più" continua il mezzobusto "Ci colleghiamo
telefonicamente con una giornalista del Daily Bugle presente sul posto, Joy
Mercado. Joy, mi senti?".
Il bel volto dai tratti asiatici della conduttrice viene sostituito dalle
immagini di repertorio del massacro di Ultron, che si ripetono in un loop
agghiacciante, mentre in basso a destra compare una foto abbastanza datata di
Joy Mercado.
La quale fa infine sentire la sua voce, seppur molto disturbata:"Sì, ti
sento bene" crepitii "... Non sappiamo cosa stia accadendo, sentiamo
solo potenti deflagrazioni che stanno presumibilmente avvenendo a qualche
chilometro di distanza".
"Può esserci Ultron dietro questo attacco?".
"Allo stato attuale ogni ipotesi è attendibile".
"Joy, la gente ha paura?".
"Certo che ha paura, che razza di domande mi fai?". Sul volto della
presentatrice passa un attimo di stupore e sgomento, fortunatamente per lei non
colto dalle telecamere. In Joy Mercado sopravvive ancora lo spirito genuino del
giornalismo. "Stanno rivivendo un incubo, un incubo che pare non avere mai
fine".
"I miei compagni... sono là" mormora Wonder Man.
"Devi andarci subito allora!" lo incita Susan.
"Io... Io...".
"Non puoi abbandonarli ora, hanno bisogno di te!".
Sì, hanno bisogno di lui. Simon se n'era andato dai Vendicatori perchè in
contrasto col loro modo di agire: ma era solo l' energia ionica che lo faceva
sragionare. Se vuole davvero dare una svolta alla sua vita deve prima chiudere
alcune faccende in sospeso, finchè riesce ancora a pensare in modo lucido.
"Hai ragione, non posso abbandonarli. Devo andare".
E senza aggiungere altro, esce dalla casa e parte come un razzo. Susan non ha
nemmeno il tempo di vederlo sparire all' orizzonte e si chiede se rincontrerà
mai più l' idolo della sua adolescenza. Intanto, nel cielo, Wonder Man vola ad
una velocità pazzesca, ma potrebbe non bastare. Più veloce, più veloce, più
veloce!
Slorenia.
Drakan Djorjevic colpisce il petto di Visione, senza apparentemente ottenere
alcun risultato. Poi gli scarica addosso una raffica ionica: il sintezoide non
è in grado di evitarla e viene proiettato ad una decina di metri di distanza.
Non ha il tempo di rialzarsi in quanto Djorjevic gli piomba subito addosso, con
tutta la sua irruenza. Ed alla fine Visione rimane a terra, immobile e con
alcuni suoi pezzi accanto a lui.
"Ah, bei protettori che siete" afferma il tiranno. Poi si alza in
volo, alla volta dei centri abitati.
"Funzioni autoriparanti di questa unità attivate" mormora Visione
"Calcolate probabilità di sconfiggere Drakan Djorjevic allo stato attuale:
0%". Con fatica afferra la sua communicard:"Vendicatori,
rispondetemi, c'è bisogno di aiuto. Vendicatori, mi ricevete?". C'è solo
il silenzio dall' altra parte.
Palazzo dei Vendicatori.
Non c'è tempo per sparare un raggio repulsore o approntare una contromossa:
il Dr. Destino agita le sue mani e all' unisono tutti i sistemi delle due
armature di Iron Man e War Machine si spengono, cadendo poi i due
ignominiosamente al tappeto, schiacciati da un peso opprimente.
"Ho come una sensazione di dejà vu" dice Tony.
"Fottuto..." inizia Rhodey, prima che una scarica elettrica percorra
il suo corpo.
"Avete voluto sfidare Destino, ora pagate il prezzo della vostra
avventatezza. Soprattutto tu..." Von Doom si china verso Iron Man e parla
a voce così bassa che solo l' ex industriale riesce a sentirlo "...
Stark".
Poi si volta e vede venire verso di lui altri due eroi, la Vedova Nera e
Stingray.
"Fermo, Destino!" grida Natasha Romanov.
Partono contemporaneamente il morso di vedova ed il raggio bioelettrico, ma Von
Doom alza le sue mani, creando degli scudi su cui i due raggi impattano. Poi il
tiranno risponde a sua volta con una scarica doppiamente potente, che proietta
con violenza Natasha e Walter all' indietro, dritti contro una parete.
"Voi non mi interessate" dice il sovrano di Latveria "Io voglio
parlare con la vostra leader".
Destino esce dalla stanza: aldilà di essa vi sono due corridoi, a destra e a
sinistra. Ed è lì che si sono piazzati rispettivamente Capitan America e
Falcon: i due balzano verso Destino, che però velocissimo alza le sue mani e
lancia contro di loro due raffiche energetiche, che li mettono ko.
"Patetici" li canzona Von Doom "Che spreco vedere i soldi dei contribuenti
americani gettati per un imberbe senatore".
È così preso dal suo incedere che nota solo all' ultimo secondo una enorme
massa sabbiosa che precipita verso di lui, sommergendolo completamente. Poi
dalla cima di quel mucchio di sabbia emerge la testa di William Baker. "Ed
ora te ne starai buono, Destino, finchè...". La minaccia gli muore in
gola: improvvisamente Baker contrae il suo volto in un' espressione di dolore.
Poi la sua intera massa sabbiosa si tramuta in vetro, che prontamente Von Doom
infrange in mille pezzi.
"Un vecchio trucco, ma funziona sempre con gli idioti" commenta.
Sono passati solo 30 secondi e già sette Vendicatori sono al tappeto: il Dr.
Destino sta riuscendo laddove hanno fallito Kang, Graviton, Ultron, Ghaur...
Sta sconfiggendo gli Eroi più Potenti della Terra. Quando riprende il suo
cammino, davanti a lui trova subito Thunderstrike, che si batte il suo martello
sulla mano.
"Allora?" domanda il costrutto celestiale.
Slorenia.
"Ah, eccoli" nota Djorjevic "Guarda come fuggono. Ma non
andranno da nessuna parte". Con sfoggio arrogante di potere, distrugge
alcune case, evento che per fortuna e miracolo non crea vittime. Atterra poi ad
una velocità spaventosa. "Cercavate me, sloreni?". La gente fugge
impaurita di fronte alla sua presenza, mentre lui avanza in modo quasi
maestoso. "Davvero, è inutile scappare: quegli eroi hanno ritardato il
vostro destino solo di alcuni giorni".
Gli sloreni, forse intuendo che non c'è alcuna speranza, si bloccano
improvvisamente: la maggior parte di loro è qui, i restanti Djorjevic non
tarderà a trovarli. "Aspetto questo momento da tutta una vit...
Aaaahhh!". Un dolore lancinante coglie alla schiena il tiranno, mentre una
mano artificiale spunta dal suo petto ionico. "Ancora tu?". E con un
manrovescio si libera di Visione, che viene sbalzato all' indietro.
"Perchè insisti?".
"Troppo... importante... Slorenia... non permetterò..." balbetta
incerto il sintezoide.
"Non capisco cosa dici e comunque non mi interessa, perchè ora...".
Poi qualcuno si mette davanti a Visione.
Palazzo dei Vendicatori.
"Allora?" domanda Thunderstrike.
"Allora fatti da parte" ribatte il Dr. Destino.
"Perchè invece non te ne vai tu?" esclama il Fante di Cuori
comparendo alle spalle del monarca.
"Non riuscirete neanche a toccarmi".
"Vediamo se ti sbagli!" grida Thunderstrike balzando contro Von Doom.
Ma un istante prima che possa colpirlo col suo martello... Destino scompare!
Trascinato dallo slancio, il sostituto del dio del tuono va ad impattare
violentemente contro il Fante di Cuori: Jack Hart ha la peggio e perde i sensi,
sbattendo contro una parete. Thunderstrike non fa in tempo a voltarsi che
inizia a sentire come tremendamente pesante la sua mazza. Alla fine non ce la
fa più a sostenerla e la fa crollare al suolo e per quanti sforzi compia l'eroe,
non riesce a staccare la sua mano dall' arma.
"Questo è l' incantesimo di cui vado più fiero" dice Von Doom davanti
a lui "Ed ora ho faccende più urgenti che mi attendono". Ma
immediatamente il sovrano di Latveria viene avvolto dalle tele psichiche di Aracne.
"State mettendo a dura prova la mia pazienza". Senza compiere alcun
gesto, le ragnatele si staccano da Von Doom e vanno ad avvolgere quasi per
intero il corpo di Julia Carpenter, lasciandole scoperto solo il volto e
facendola cadere inevitabilmente a terra.
Del successivo Vendicatore, Destino presagisce l' arrivo svariati secondi
prima. Nova il Razzo Umano è lanciato a tutta velocità contro il tiranno, ma
costui alza una sua mano e blocca sospeso in aria Richard Rider, a pochi
centimetri dal suo volto. "Sparisci" dice. Ed alla stessa velocità
Nova riparte... all' indietro, finchè la sua corsa termina contro un muro, che
viene sfondato, proiettando l' eroe all' esterno del Palazzo, dove perde i
sensi.
"Ora basta, Destino" esclama l' immagine olografica di Jocasta, che
appare in quel momento. Contemporaneamente, Machine Man avvolge con i suoi arti
robotici allungabili l' armatura di Von Doom.
"Ah, mi aspettavo anche la tua presenza Jocasta" dice il Dr. Destino
"E sei stata sconfitta nell' istante stesso in cui hai cercato di
penetrare i sistemi difensivi della mia armatura. In questo preciso momento sto
scaricando nel tuo sistema informatico 572 virus, di cui 184 ancora ignoti.
Buon divertimento".
Con quello che sembra essere un urlo di disperazione, l' intelligenza
artificiale interrompe il collegamento, mentre, come aveva fatto con Aracne,
Destino fa staccare da sé le mani di Machine Man e le usa per avvolgere il
robot, che assume una posa quasi comica. Poi crolla anche lui sul pavimento.
Così Von Doom entra in sala riunioni, dove ad attenderlo vi sono gli ultimi
Vendicatori rimasti: Photon, Songbird, Ant-Man, Occhio di Falco e soprattutto
Wasp. "Voglio parlare con te" dice il sovrano di Latveria a Janet Van
Dyne.
Slorenia.
Yaphet Mausen si piazza davanti a Visione.
"E tu cosa vuoi ancora?" sbotta Djorjevic.
"Niente di particolare. Solo che, se vuoi uccidere il mio amico, dovrai
prima vedertela con me".
"E pensi di poter fare qualcosa?".
"Dovrai vedertela anche con me" si aggrega Luis Cruz, il filosofo delvadiano.
"E con me" afferma una spavalda Joy Mercado.
Poi, come se vi fosse stato un richiamo collettivo, si uniscono anche gli
sloreni. Ed iniziano a urlare all' unisono, nella loro lingua, una sola parola.
Una parola che Drakan Djorjevic odia. Libertà.
"Ma siete tutti impazziti?" sbraita il tiranno.
"No, Djorjevic" ribatte Mausen "Sei tu che hai perso: se ci
uccidi ci renderai immortali, diventeremo simboli della lotta contro la
dittatura, contro gli esseri spregevoli come te. Il nostro esempio si propagherà
ovunque, finchè Pace Eterna regnerà su questo mondo. Complimenti, hai
contribuito a creare ciò che più odi".
Djorjevic osserva i volti di tutti coloro che sono davanti a lui: non hanno
paura. Ha davvero perso. "Non mi importa nulla delle tue idiozie!"
grida "Ora...".
Poi qualcosa di violento lo colpisce sulla guancia destra e lui rotola all'
indietro per svariati metri. Quando rialza il capo, vede davanti a sé un essere
simile a lui, una tremenda aura ionica che lo attornia come fosse un angelo.
"Lascia stare queste persone e soprattutto lascia stare mio...
fratello!". Sei tutti noi, Simon Williams.
Palazzo dei Vendicatori.
"Voglio parlare con te" dice Victor Von Doom.
"Io non ne ho alcuna voglia" ribatte Wasp.
Photon parte alla volta del Dr. Destino e, nella sua forma energetica, entra
nell' armatura tecnologica del monarca. "Te la farò pagare per quello che
mi hai fatto in Molavia!" esclama Monica Rambeau.
"Prevedibile, tutte le vostre mosse sono banali".
Destino attiva una potente scarica elettrica che non lo intacca minimamente, ma
costringe l' eroina e fuoriuscire con un urlo di dolore. Poi crolla sul
pavimento.
"Maledetto!" esclama Songbird lanciando un urlo sonico. Ma Von Doom
erige attorno a sé uno scudo protettivo, non venendo colpito. Poi fa un gesto
con la mano ed improvvisamente Adora si porta le mani alla gola, rantolando
qualcosa di incomprensibile.
"Afonia temporanea!" spiega Destino.
Nemmeno i raggi energetici di Wasp e Ant-Man riescono a penetrare i suoi
sbarramenti difensivi e così Von Doom lancia da un guanto della sua armatura
uno strano fumo che attornia Scott Lang e lo riporta alle sue consuete
fattezze. Il tiranno ha poi facile gioco su di lui con un raggio energetico.
"Cos'è che vuoi da noi, Von Doom?" grida Jan.
"Te l' ho detto: semplicemente parlare. Volevo dirvi che siete come le
zanzare e che, come ogni altro insetto, potete essere... schiacciati!".
Destino batte le sue mani, in mezzo alle quali si ritrova Wasp, che cade al
suolo priva di sensi ritornando alla sua ordinaria altezza.
"Fermo, Destino!" intima Occhio di Falco puntandogli contro una
freccia.
Von Doom lo osserva con sguardo torvo:"Ho appena sconfitto tutti i tuoi
compagni di squadra. Pensi davvero di poter fare qualcosa con le tue insulse
armi?".
Clint Barton allora si inginocchia, attonito, le mani sulla testa:"Cosa
hai fatto? Cosa?".
"Ho insegnato loro cosa significa incrociare la mia strada e tentare di
sfidarmi, ho fatto loro capire che con me non avranno mai alcuna speranza. Ho
mostrato loro che può esistere un solo Ordine. L' Ordine di Destino!".
CONTINUA...
I
VENDICATORI presentano:
LA QUARTA VITA DI BILL FOSTER
Parte 3: IN DIRETTA
"Signore e signori, buonasera. Vi aspettavate Trish Tilby o Megan
McLaren? Vi dovrete accontentare di me, Cassie Underwood, in diretta per la
WJPC dal Palazzo dei Congressi di Seattle, dove tra pochi minuti inizierà la
conferenza sulle prospettive delle nuove aziende sorte quest' anno: presenti
molti esponenti del jet set industriale, anche se certe assenze come quella di
Tony Stark, ritiratosi dalla vita pubblica, si fanno sentire. Davanti all'
entrata sosta un gruppo di pacifici manifestanti no-global, anche se tra le
loro fila si è infiltrato un gruppo estremista inneggiante al criminale noto
come Spacca-Atomi: la polizia, con l' aiuto degli stessi organizzatori della
contromanifestazione, è però riuscita ad allontanarli. A tal proposito è
doveroso segnalare le imponenti forze di sicurezza approntate per questa
occasione: sono tempi difficili per tutti. Ma ecco una delle personalità più
importanti di questa sera, Talia Kruma, presidente della Kruma International.
Talia, fermati, una domanda per la WJPC: cosa si prova a fare il discorso
inaugurale di questa serata?".
"Te lo dirò quando l' avrò concluso" risponde seccamente la donna.
"Nessun accompagnatore questa sera, vedo: la tua vita di affari cozza
contro una sana relazione sentimentale, a quanto pare".
Senza rispondere, Talia Kruma entra nel Palazzo.
Più in là.
Una elegante macchina si ferma a svariati metri dall' entrata.
"Come mai mi ha fatto parcheggiare qui, Mr. Cord?".
"Per via di quella manica di zoticoni che stanno protestando, James. Ho
ottenuto l' autorizzazione a passare sul retro, così non dovrò sorbirmi i loro
odiosi slogan preconfezionati".
L' autista apre la portiera e scorta Edwin Cord lungo una via poco illuminata.
Ma prima che i due possano giungere all' entrata laterale dell' edificio, da un
vicolo qualcuno li coglie di sorpresa e li trascina dentro l' oscurità. James,
l' autista, viene subito messo ko, mentre l' industriale viene inchiodato ad un
muro.
"Chi sei?" esclama "Non farmi del male, prendi i soldi se
vuoi".
"Non mi interessano i suoi soldi sporchi di corruzione e prevaricazione,
Cord" afferma la persona che lo sta trattenendo.
"Oddio, ti riconosco, sei lo Spacca-Atomi! Ti prego, non uccidermi!".
"Sei fortunato, Cord" dice Farley Denton "Stasera non ho alcun
piano per te, è un' altra persona il mio vero obiettivo. Devo solo farti
toccare da questa cosa". Il criminale apre un piccolo contenitore e
rovescia sulla giacca di Cord un liquido color argento.
"Santo Cielo! È forse acido?".
"No, molto peggio".
Il liquido si stacca all' improvviso da Cord e si rovescia sul terreno, dove
inizia a mutare di forma, a crescere, fino a quando non diventa una replica
perfetta di Edwin Cord!
"Ma cosa significa questo?" chiede l' industriale.
Per tutta risposta lo Spacca-Atomi gli fa cozzare la testa contro il muro,
facendogli perdere i sensi. Poi si rivolge al Super-Androide Modello F-4, una
creazione del Pensatore Pazzo ora in suo possesso. "Allora, ecco cosa devi
fare".
Palazzo dei Vendicatori.
Greer Nelson si alza esasperata da una sedia, buttando un libro contro una
parete.
"Ehi, calmati" la invita Occhio di Falco.
"Come faccio a calmarmi, Clint?" ribatte lei "La soluzione all'
enigma di Joanne Marie Tumolo è probabilmente a portata di mano e non riusciamo
a venirne a capo".
"Abbiamo provato tutto ed il contrario di tutto. Jocasta ha analizzato
tutte le pagine presenti su Internet (e credimi, non so neanch'io come ci sia
riuscita senza impazzire), ma da nessuna parte compare il nome SHLERYNT.
Ammesso e non concesso che sia un nome".
"Però... Però... Sai quando credi di avere qualcosa sulla punta della
lingua, ma non riesci proprio a capire cosa? Ecco, stessa sensazione per quanto
mi riguarda nei confronti della parola SHLERYNT: la soluzione a questo dilemma
è qui da qualche parte nella mia mente. E prima o poi riuscirò a venirne a
capo".
"Lo spero proprio. Se hai bisogno di me, sai dove trovarmi" dice
Clint Barton "Ora però scusami, ma tra pochi minuti ho un colloquio con
Iron Man e Visione".
Seattle.
"Signori, guardate chi sta arrivando! Edwin Cord, una delle personalità
più attese. Mr. Cord, Cassie Underwood della WJPC: quale sarà il suo ruolo in
questa imminente conferenza?".
Colui che è il Super-Androide osserva la giornalista, poi
dice:"Mangiare".
Cassie fa una faccia stupita, poi inizia a ridacchiare:"Eh... Eh, eh, è
pure spiritoso".
"Cord!" urla in quel momento uno dei manifestanti estremisti che è
riuscito a farsi largo tra i cordoni della polizia "Assassino! Vattene
via!".
Il manifestante arriva a pochi centimetri dal Super-Androide e gli sferra un
pugno al petto: svariati secondi dopo, quando viene portato via dalla polizia,
sta ancora urlando per il dolore.
"Mr. Cord" esclama una entusiasta Cassie Underwood "Ma come l'
ha ottenuta tutta quella forza?".
"Mangiare" dice il finto Cord entrando nel Palazzo dei Congressi.
"Un po' monotematico il tipo" commenta la giornalista.
All' interno.
I cinque rappresentanti della Kruma International prendono posto al tavolo a
loro riservato, in un silenzio irreale. Dale West e Kayla Ballantine si lanciano
sguardi infuocati, carichi forse d' odio, nati da incomprensioni di cui nemmeno
loro saprebbero spiegare le motivazioni. Diverse invece sono le sensazioni che
provano in questo momento Bill Foster e Talia Kruma: hanno superato
vicendevolmente, e separatamente, le incomprensioni precedenti, solo che ancora
nessuno dei due si fa avanti. Forse timorosi di una relazione che vedono come
effimera o forse persi in altri pensieri: quelli concernenti la carriera
supereroistica per Bill, quelli riguardanti il discorso imminente per Talia. Vi
è infine Celia Jackson, che vorrebbe tanto rompere il ghiaccio, ma non sa come.
Ad un certo punto Bill prende per un braccio Talia:"Andiamo in un angolo
appartato. Parliamo un attimo".
"Tra pochi minuti devo salire sul palco" replica lei.
"Solo alcuni secondi".
Talia infine annuisce e porta Bill in un angolo dove vi sono alcuni tavoli
ancora sgombri. "Credo che dobbiamo chiarire le cose tra noi"
esordisce l' uomo.
"Sì, lo credo anch'io".
"Siamo stati degli sciocchi, vero?".
Talia annuisce nuovamente:"Sai... Celia mi ha raccontato... Mi ha detto
che sei stato davvero il Golia Nero: non mi hai mentito".
Bill le afferra le spalle:"Te l' avevo detto, Talia. Non ti farei mai del
male".
"Io... ho fatto fatica a riprendermi dopo la scomparsa di Jimmy, mi sono
gettata anima e corpo nel lavoro per dimenticare quello che era successo. Ma
così facendo sono diventata una donna fredda, quasi priva di emozioni...".
"No, non è vero: covavano solo dentro di te. E sai quando è il momento di usarle
e quando no".
"Tu... sei così caro, Bill".
Talia si avvicina, ma in quel momento un deciso colpo di tosse interrompe l'
idillio:"Ehm, mi deve perdonare, miss Kruma. Ma tocca a lei" dice un
inserviente.
"Vengo subito. Bill, ne riparliamo subito dopo il mio discorso, d'
accordo?".
"Sarò lì ad aspettarti".
Da qualche parte (ma non a Seattle).
"Sì!" esclama Mr. Smith "Le erbe che ho sottratto a Kraven hanno realizzato le mie più rosee aspettative. Ora manca solo un ultima incognita all' equazione: un' incognita che ha nome H'Ylthri!".
Seattle.
Un oratore sale sul palco:"Signore e signori, benvenuti alla prima
conferenza nazionale delle piccole aziende. Nomi ignoti al grande pubblico, ma
importanti quanto altre grandi ditte come la Stark-Fujikawa o la REvolution. E
poi abbiamo il vantaggio che, se falliamo, non creiamo polveroni come è
accaduto con la Enron o con la Roxxon". Partono spontanee alcune risate e
qualche applauso. "Ma ora passiamo alla prima oratrice di questa serata,
che ci elencherà i più importanti risultati raggiunti dalle piccole aziende
quest' anno. Un caldo benvenuto a Talia Kruma!".
La donna sale sul palco accolta da una selva di applausi, moderati ma sentiti.
La presidente della Kruma International non sembra affatto emozionata. Regola
il microfono sulla sua altezza, poi comincia a parlare:"Vi ringrazio.
Voglio subito allietare la serata e darvi delle buone notizie: gli ultimi sei
mesi sono stati i più proficui per quanto riguarda le aziende con meno
di...". In quel momento, all' improvviso, Talia viene colta da violenti
spasmi di tosse, che quasi la fanno piegare in due.
"Si sente bene?" chiede l' oratore che l' aveva preceduta.
"S... Sì. Posso avere un po' d' acqua?".
"Subito".
Ma mentre quei colpi di tosse hanno suscitato preoccupazione in tutti i
presenti, per uno degli ospiti era il segnale che aspettava. L' uomo che si
finge Edwin Cord inizia ad agitarsi violentemente sulla sua sedia.
"Oh mio Dio!" esclama una donna vicino a lui "Sta avendo un
attacco epilettico!".
No, mia cara, molto meno drammaticamente sta mutando. Sta riassumendo il suo
vero aspetto (ok, uno dei tanti suoi aspetti). E così, in pochissimo tempo,
'Edwin Cord' diviene un colosso alto due metri e mezzo dalla pigmentazione
bianca e con uno sguardo assetato di sangue. Ladies and gentlemen, direttamente
dagli studi del Pensatore Pazzo, ecco a voi il Super-Androide Modello F-4! Ed
il suo intento... Beh, è chiaro.
"UCCIDERE TALIA KRUMA!".
E mentre tutti fuggono impauriti, la mano di Bill corre rapida ad una tasca
interna alla sua giacca. E poco dopo estrae il siero della crescita
perfezionato da Hank Pym. È giunto finalmente il momento di scegliere: ora o
mai più.
CONTINUA...
PROSSIMAMENTE
Pace
Note dell' Autore: Bene, gente, con questo episodio termina
Vendicatori: il Dr. Destino ha sbaragliato tutti e non c'è ragione di
continuare. Ovviamente si concludono anche le serie parallele di Capitan
America, Iron Man... Che dite, non ci credete? Fate bene.
Siate qui allora per il prossimo numero extralarge, lo storico numero 50, con
tante sorprese in serbo: un lungo racconto dei Vendicatori, con la risoluzione
di tante sottotrame e la nascita di... qualcosa di nuovo; poi, se la fortuna e
Odino ci assistono, avremo dei miniracconti ad opera di altri scrittori su
celebri Vendicatori; avremo inoltre un racconto di Bill Foster, finalmente
della doverosa... grandezza (mi hanno tanto pregato di farlo i miei colleghi
che alla fine, vista la mia enorme magnanimità, ho accolto le loro richieste).
E forse avremo anche un paio di altre sorprese, per un numero che entrerà nel
suo piccolo nella storia di MIT. Ci piacerebbe poter dire che dopo il nr. 50
nulla sarà più come prima (ed in effetti è così), ma non vogliamo usare frasi
fatte.
Nel frattempo dalla regia mi chiedono di fare luce sulla continuity di Hank Pym
che, a loro dire, sarebbe un po' contorta. Allora, dopo il nr. 6 di WCA,
Giant-Man fa le apparizioni che avete visto su Vendicatori 31 e 33. Poi compare
in Pace Eterna, nella storia principale degli Eroi più Potenti della
Terra, fino al 49, dove abbandona i Vendicatori della Costa Ovest; da qui si
trasferisce nel serial di Bill Foster che avete visto in appendice (nr. 47 per
la precisione), serial che per inciso si svolge praticamente in contemporanea
con il trittico di Iron Man 26/28. Infine comparirà anche nel prossimo numero,
con un evento che probabilmente avete già intuito. Già che ci siamo ne
approfitto per dire che l' ascia dell' Esecutore è stata perduta su Thor 21 e
ritrovata su Vendicatori 47 da una persona ancora misteriosa.
Ultimo appunto: il personaggio di Susan Feaver (il cognome l' ho aggiunto io) è
apparso per la prima volta su World of Marvels 3 ad opera di Xel.